GLI ANFIBI SONO LA CLASSE PIU' PRIMITIVA DI VERTEBRATI IN GRADO DI VIVERE SULLA TERRA. IL LORO NOME DERIVA DALLA PAROLA GRECA AMPHIBIOS, CHE SIGNIFICA "DOPPIA VITA". ALLO STADIO LARVALE, INFATTI, VIVONO NELLE ACQUE DOLCI (NESSUNA SPECIE È MARINA), MENTRE DA ADULTI CONDUCONO QUASI SEMPRE VITA TERRESTRE, PUR RESTANDO IN PROSSIMITA' DELL'ACQUA, ELEMENTO FONDAMENTALE PER LA RIPRODUZIONE.
Qual'è la caratteristica fondamentale degli anfibi?
Caratteristica tipica degli anfibi è il cambiamento di forma (metamorfosi) che subiscono crescendo: le branchie si atrofizzano (cioè non si sviluppano) e spuntano i polmoni; si formano gli arti e scompare la coda, anche se non in tutte le specie.
Come vengono classificati gli anfibi
Molto numerosi nelle epoche preistoriche, sono oggi ridotti a soli 3 ordini, che prendono il nome dal carattere più
evidente: apodi, che significa senza zampe, urodeli, cioè con coda visibile, e anuri, ovvero senza coda. Gli ultimi 2 ordini hanno tutti 4 zampe.
La pelle è glabra (priva di scaglie e di peli) e alcune specie possiedono anche ghiandole velenifere.
Comìè fatta la pelle degli anfibi?
Gli anfibi sono dotati di pelle morbida e totalmente priva di peli. Può essere penetrata dall'acqua e, anzi, deve essere mantenuta umida pena la
disidratazione. È ricca di ghiandole che consentono scambi gassosi con l'ambiente circostante: ecco, quindi, che la pelle si rivela un organo importante per la funzione respiratoria. In molte specie, inoltre, la cute contiene pigmenti che conferiscono tipici colori vivaci di certi anfibi.
Un anfibio cannibale
Il tritone, anfibio debole e inoffensivo, è stato per secoli considerato a torto un animale velenoso e pericoloso. In genere si nutre di piccoli invertebrati, ma in caso di scarsità di cibo si trasforma in un vorace cannibale.
Qual'è l'anfibio più curioso?
È senz'altro l'axolotl, un piccolo anfibio che vive nel lago di Xochimilco, a 20 km a sud-est di Città del Messico. In questo animaletto si manifesta il fenomeno che prende il nome di neotenia, cioè la capacità di arrestare il proprio sviluppo mantenendo le caratteristiche dello stato larvale, pur sviluppando la capacità di procreare come un esemplare adulto.
Salamandre
Le salamandre presentano una vistosa e appariscente colorazione: su fondo nero o blu spiccano macchie arancione o gialle, che variano per tonalità e forma da esemplare a esemplare. La pelle è interamente ricoperta di ghiandole velenifere. Oggetto di leggende e barbari riti in epoca medievale, la salamandra è un animale assolutamente innocuo, timido e riservato, che non ha affatto dimestichezza con il fuoco né tanto meno con le oscure forze della magia. Ama invece l'acqua, dove deposita le sue larve già ben sviluppate.
Rane
Le rane sono anuri che vivono poco nell'acqua, fatta eccezione perla fase larvale (girini). Il loro corpo è più adatto al salto che al nuoto: infatti, possiedono arti posteriori robusti e ben sviluppati. Sono animali carnivori, che si nutrono di prede vive. La loro vista, infatti, è sensibile al movimento, per cui una preda morta non suscita il loro interesse.
Rospo comune
Il rospo comune (Bufo bufo) è un animale molto abitudinario: nelle sue incursioni notturne percorre sempre lo stesso tragitto e alla stessa ora. In primavera, quando esce dal letargo, si dirige verso lo stagno in cui è vissuto da "giovane" (girino) per creare a sua volta una nuova famiglia. Si prepara poi per il futuro letargo invernale rifornendosi di grasso durante tutta l'estate. Il rospo, non commestibile, non ha molti nemici, eccetto l'uomo e il riccio, dai quali comunque sa difendersi con il veleno emesso dalle sue ghiandole cutanee. Nei campi il rospo svolge un'azione molto utile in quanto si nutre di insetti nocivi alle coltivazioni.
Tritoni
I tritoni appartengono alla famiglia dei salamandridi, ma si differenziano dalle salamandre per la diversa forma della coda, che è compressa lateralmente. Sono dotati di una tremenda arma di difesa: se disturbati, possono secernere sostanze che si rivelano tossiche per i predatori.