PAUL CHARLES DENYER (1972-?)

Luogo omicidi: Australia - Frankston.
Periodo omicidi: 1993.
Vittime: 3, ragazze.

Terzo di sei figli (cinque maschi e una femmina), i genitori sono degli inglesi immigrati in Australia nel 1965. L'infanzia è priva di eventi degni di nota, tranne un incidente che gli causa un trauma fisico: cade da una scala e sbatte la testa con estrema violenza. Nel 1981, la famiglia si trasferisce a Victoria, così il padre può lavorare come manager presso una ditta, ma nessuno dei figli approva il trasferimento. Soprattutto il piccolo Paul risente del cambiamento, visto che si trovava benissimo nella città precedente. Nella scuola della nuova città, diventa un ragazzo solitario che fatica a crearsi degli amici e glì mancano 1'autostima e le motivazioni per studiare. Crescendo, diventa un ragazzo molto più alto e grasso rispetto ai compagni di scuola e si appassiona alle armi, iniziando a collezionare coltelli e mazze. Sviluppa un comportamento sadico e aggressivo fin dall'infanzia. Poco prima del tredicesimo compleanno, Denyer viene arrestato per furto d'auto ed esce su cauzione. Due mesi dopo, viene arrestato per furto, danneggiamento volontario e per aver chiamato i pompieri per un falso incendio. All'età di 15 anni, obbliga un altro ragazzo a masturbarsi di fronte a dei bambini e, assistendo alla scena, ne trae un grande piacere. All'età di 20 anni, Denyer è un giovane uomo antisociale fissato con la morte, il macabro e ì film dell'orrore che gli piace guardare all'infinito. Uno dei suoi passatempi preferiti è quello di uccidere e sventrare delle oche. Nel 1992, inizia una relazione con una ragazza conosciuta mentre lavora in un supermercato. Dopo un po', viene licenziato per aver molestato una donna con un bambino. Cerca di farsi assumere nella polizia, ma la domanda viene respinta a causa della sua struttura fisica troppo grossa. A questo punto, trova un altro lavoro in un negozio dì articoli di marina, ma viene licenziato perché passa più tempo a giocare con coltelli e frecce piuttosto che lavorare. Si trasferisce in un appartamento a convivere con la fidanzata, che deve lavorare molto perché lui è disoccupato. In un periodo di sette settimane, fra giugno e luglio 1993, Denyer uccide 3 ragazze (rispettivamente, di 17, 18 e 22 anni), pugnalandole violentemente e tagliando loro la gola; le pugnalate sono concentrate soprattutto nella zona del petto e dell'addome, ma non c'è traccia di aggressioni sessuali. Assalta brutalmente una donna di 41 anni che riesce a salvarsi scappando e che si reca subito alla polizia a descrivere il suo aggressore. Quando viene arrestato, Denyer confessa gli omicidi senza mostrare nessun segno di pentimento e sostiene che desidera semplicemente uccidere. Dice anche che da molti anni seguiva le donne con il desiderio dì farle fuori. Imputa alle difficoltà subite durante l'infanzia e alla disoccupazione cronica il suo bisogno di uccidere e dice che, da piccolo, un fratello più grande ha abusato di lui. Paul Charles Denyer viene condannato a tre ergastoli, con l'obbligo di scontare trent'anni di carcere prima di poter richiedere la libertà sulla parola.